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LA LOGISTICA “DELL’ULTIMO MIGLIO” E LA “URBAN LOGISTIC”

Come accennavo nel post precedente, il mercato immobiliare industriale sta cambiando assetto: si sta passando dalle attività produttive ad attività che fanno puro stoccaggio e movimentazione merce.

Questo segmento di mercato, negli ultimi mesi soprattutto, ha visto un incremento dovuto alla nascita o all’espansione di centri distributivi che operano essenzialmente per l’e-commerce

La società  Mileway (Fondo Blackstone) ha già oggi “circa mille asset logistici in portafoglio localizzati a ridosso delle principali città europee, per un totale di superfici operanti che superano i nove milioni di metri quadrati” ed è previsto per ottobre l’acquisto di un primo numero di magazzini in italia distribuiti tra Roma, Milano ed alcune città metropolitane del nord.

L’obiettivo è di raggiungere 30 immobili in portafoglio già per fine 2020.

Ancora più capillare “dell’ultimo miglio” è una nicchia che sta destando l’interesse di moltepli investitori: la URBAN LOGISTIC.

 Si tratta di piccoli spazi centrali, utilizzati come ultimo magazzino vicino ai luoghi di consegna.

Questo tipo di portafoglio è ancora tutto da realizzare acquisendo unità immobiliari con una metratura contenuta: piccoli magazzini, autorimesse, laboratori...

Se non vuoi farti trovare impreparato al cambiamento, chiamami al n. 393/8513484.

Io, come agente immobiliare specializzato nel settore industriale e commerciale, ho già iniziato a seguire queste nuove opportunità per poterti fornire una consulenza al passo con i tempi.

A presto.

Gianluca Capuano

PERCHE’ GLI IMMOBILI COMMERCIALI POSSONO RIVELARSI UN BUON INVESTIMENTO ANCHE NEL 2021

Da sempre gli immobili commerciali sono stati un’ottima fonte di investimento.

Negli ultimi anni, a seguito della pedonalizzazione di vaste aree e lo sviluppo  dello shopping online, molti negozi sono stati costretti a chiudere senza che ci fosse un turn over delle attività.

Chi è stato più lungimirante ha iniziato a riproporre sul mercato i propri immobili commerciali riconvertiti in immobili residenziali (previa verifica urbanistica).

Nell’ultimo anno questo scenario è diventato dilagante a causa delle chiusure forzate per  preservare  la salute pubblica lasciando in una posizione precaria I proprietari.

Questa situazione sta spingendo verso il basso I canoni di locazione forzando i proprietari a trovare soluzioni alternative, come appunto la riconversione in residenziale.

Che tipo di immobili possono essere riconvertiti?

Ovviamente i negozi, ma lo stesso discorso si può affrontare con magazzini da trasformare in loft  e vecchi motel in micro – housing. Altri esempi: mulini, impianti di lavorazione carni, uffici postali, blocco uffici possono essere trasformati in spazi residenziali contemporanei.

QUALE STRUMENTO PUO’ AIUTARE QUESTO PROCESSO?

Le nuove tecnologie possono velocizzare questo tipo di nuovo business, in questo caso può essere utile il rending 3D

  1. per sviluppare il Progetto in un’ ottica di monetizzazione veloce;
  2. per evidenziare eventuali difetti e trovare soluzioni alternative  grazie al layout;
  3. per far comprendere alle persone in modo emozionale come sarebbe vivere in quell’ambiente.

Oppure il virtual tour, diventato necessario durante il lockdown, quando le persone erano impossibilitate ad uscire  per visionare gli immobili, ma diventato ormai un trend che prenderà sempre più piede nel futuro immediato.

Se sei interessato alla riconversione del tuo immobile commerciale e vuoi approfondire l’argomento dei rendering 3D e dei virtual tour, chiamaci al n. 011/8395747 oppure invia una mail a info@studioimmobiliarebeca.it

Ph. Emre Cam

SEI IL PROPRIETARIO DI UN IMMOBILE DI TIPO INDUSTRIALE? HAI DATO IN LOCAZIONE IL TUO IMMOBILE O HAI INTENZIONE DI FARLO?

ECCO COSA DEVI ASSOLUTAMENTE SAPERE SULLE POLIZZE ASSICURATIVE

(Intervista di Gianluca Capuano a Mauro Boffa – novembre 2020)

Gianluca Capuano: “Ciao, sono Gianluca Capuano dello Studio Immobiliare Be.Ca.,  agenzia specializzata nell’industriale e nel commerciale. Oggi parleremo con un professionista delle assicurazioni: Mauro Boffa. Ciao Mauro e benvenuto”

Mauro Boffa “Ciao, Gianluca”.

G. C.: “Da quanti anni sei nel settore e nel mondo delle assicurazioni?”

M.B.: “Allora, è più giusto dire da quanti anni sono rientrato, nel senso che io mi occupavo di questo tanti anni fa, circa negli anni ’80. Poi una serie di vicende personali mi hanno portato a cambiare settore ed ho ricominciato ad occuparmi di questo settore nel 2010\2012”.

G.C.: “Ok. L’incontro di oggi è appunto per parlare di quelle che possono essere le varie polizze a seconda delle condizioni e delle problematiche che ci sono nel mondo industriale e commerciale. Quindi ti farei subito una domanda: Quali sono i rischi a cui può andare incontro un proprietario nel momento in cui dà in locazione un capannone, un ufficio, un negozio, per mettere a reddito un immobile?”

M.B. “Gianluca, tocchi un tasto molto delicato, nel senso che più o meno tutti sappiamo che cos’è la responsabilità civile. La responsabilità civile è chiaramente un qualcosa che ci porta ad essere responsabili dei danni causati o per colpa o per colpa grave. Quello che però pochi sanno è che in questo caso entra anche in gioco la responsabilità oggettiva. La responsabilità oggettiva configura in una situazione nel quale il soggetto, pur esente da colpe o da dolo, causa in qualità di coinvolgimento, un danno ad una terza parte. Nella fattispecie il proprietario di un immobile, se  esso dedicato ad una civile abitazione o peggio ancora se esso è dedicato ad un’attività, può incorrere in questo tipo di responsabilità. In quanto proprietario dei locali, quindi anche se esente da colpe, ne è oggettivamente responsabile

G. C. “Okay. Che tipologia di polizze ci sono proprio per andare a coprire questi rischi? Come lavora la polizza proprio per andare a tutelare il proprietario?”

M.B. “Allora, la polizza  di responsabilità civile, quindi RCT/RCO lavora proprio in capo a qualunque forma di responsabilità sia soggettiva sia oggettiva che civile un giudice possa imputare al proprietario di uno stabile, quindi va a coprirlo da qualunque danno economico … quindi chiaramente si va da una responsabilità in quanto vero e proprio proprietario dei muri: la tegola che si stacca e vola sulla macchina o sulla persona, cosa che uno pensa impossibile. E’ successo pochi mesi fa a Verona, purtroppo non era una tegola, ma era una lastra di plexiglas o similari, ha ucciso una persona. In questo caso lui come proprietario ne è responsabile. Diversamente può essere anche una un RCO, quindi non più del fabbricato, ma delle persone che in qualche modo o misura intervengono ad operare all’interno del fabbricato. Quindi sia se chiamate da lui, quindi io chiamo un’impresa delle pulizie (anziché un’impresa edilizia), sia se chiamate dal conduttore…

Perché quello che è importante comprendere è che anche se il sinistro è stato di fatto causato dal locatario, cioè da chi sta effettivamente svolgendo l’attività all’interno del capannone, qualora questa figura non fosse in qualche modo in grado di risarcire il danneggiato, subentra, per la legge, il proprietario dei muri, il proprietario dei locali in quanto si intravede il reato, la possibilità che lui non abbia fino in fondo verificato che la persona che operava all’interno di suoi locali, che di fatto rientrano all’interno della sua responsabilità,nabbia messo in atto tutte le misure atte a non causare danni e quindi a risarcire l’eventuale danneggiato”

G.C. “Ok. Ma il proprietario è obbligato a fare questa assicurazione?

M.B. “No, purtroppo, e qui tocchiamo un tasto dolente. Ma anche perché io spesso quando spiego questa cosa mi guardano stralunati, perché il concetto di responsabilità civile  più o meno, ce l’hanno tutti chiaro. Non fosse altro che per le vetture, tutti sappiamo che ci sono delle polizze che sono obbligatorie. In Italia nella fattispecie sono obbligatorie per determinate professioni, quindi il commercialista, il medico, l’avvocato sono obbligati ad avere una polizza di responsabilità civile. Quindi per assurdo mi viene da dirti che se tu affitti dei locali a una di queste figure sei tranquillo, perché loro per obbligo di legge, devono avere la polizza. Purtroppo sono le uniche situazioni nelle quali nel l’esercizio della propria professione le persone o le società sono tenute ad assicurarsi. Mentre non esiste obbligo di assicurazione per tutte le alte attività. Quindi rasentiamo la follia, nel senso che un perito chimico all’interno di un laboratorio non è tenuto ad averte una polizza di responsabilità civile. Un avvocato sì. Una persona, mi viene in mente, un banalissimo laboratorio orafo, all’interno del quale però c’è gas, ossigeno, c’è di tutto, c’è un cannello, non è obbligato, non è tenuto ad avere una polizza di responsabilità civile. Tu che gli affitti il locale nemmeno sei tenuto ad averla, peccato che se accade qualcosa…

G.C. “Ne rispondi

M.B. “Ne sei chiamato in causa. Poi tu,a tua volta, volendo potrai come proprietario fare causa al locatario, ma questo in una fase successiva. Intanto tu sei chiamato in giudizio, in causa”

G.C. “Al conduttore in questo caso, okay”

M.B. “Al conduttore, esatto”

G.C. “Il locatore può far comunque rivalsa sul conduttore

M.B.“Esatto”

G.C. “Penso che abbiamo, credo esposto tutto a 360 gradi. Non so se vuoi aggiungere qualcosa”

M.B.“Posso aggiungere una cosa fondamentale, che oltretutto la beffa di tutto questo è che questa tipologia di polizze hanno dei costi assolutamente irrisori, rispetto a quello che possono essere poi i canoni.

Stiamo parlando di polizze veramente alla portata di chiunque e che incidono veramente in modo marginale rispetto al valore dell’immobile. E, attenzione, sono chiaramente detraibili a tutti gli effetti da quanto io percepisco di locazione tanto è vero che molti lo inseriscono direttamente nel canone d’affitto, quindi la polizza è intestata a me, proprietario dei muri, ma viene riversato il premio nel canone d’affitto dell’immobile

G.C. “Ti è capitato nella tua esperienza, oramai di anni, di trovare praticamente proprietà che non sapevano assolutamente nulla riferito all’assicurazione?

M.B. “Assolutamente sì. E in realtà veramente inimmaginabili; non ne sapevano nulla in realtà dove all’interno si svolgevano delle attività che definire ad alto rischio è dire poco, ecco …”

M.B. “Purtroppo c’è molta ignoranza in materia: quando spiego questo anche agli amministratori di condomini, gli stessi amministratori, non tutti sono consapevoli del rischio. Ma non ne sono consapevoli nemmeno i proprietari degli immobili, perché fino ad adesso abbiamo parlato di aziende, quindi di attività produttive, ma la stessa regola vale anche per i proprietari di casa. Quindi io, proprietario di un alloggio, lo affitto al signor Giovanni. Al signor Giovanni cade una cesoia dal balcone e finisce sulla testa di una bambina o sul tetto di una macchina, io come proprietario di quella casa sono chiamato in causa. Poi sarà mio compito rivalermi sul mio locatario. Però io sono responsabile. Il concetto è che io sono responsabile degli oggetti di mia proprietà, quindi nel momento in cui li affido, in affitto, in locazione a una terza persona, io non posso disinteressarmi di cosa accade lì dentro, perché ne sono responsabile. Questo è il concetto della responsabilità oggettiva. Io non ho colpe se Giovanni ha fatto cadere le cesoie, ma la mia colpa risiede nel fatto che io ho affittato a Giovanni quei locali senza verificare se Giovanni fosse coperto da polizza”.

G.C. “Perfetto, abbiamo parlato dell’argomento in maniera esaustiva. Sicuramente ci incontreremo nuovamente per un nuovi appuntamenti perché il mondo delle assicurazioni è un mondo vario e copre situazioni diverse. Ti saluto e ti ringrazio per essere intervenuto”.

M.B. “Ringrazio te dell’opportunità e ti auguro buone serata, ciao”

Se vuoi approfondire l’argomento, contattaci al n. 011/8395747 oppure scrivi al seguente indirizzo email: info@studioimmobiliarebeca.it

PIEMONTE ZONA ROSSA E MERCATO IMMOBILIARE INDUSTRIALE

Devo essere sincero con te: da circa 20 gg il mio telefono non squilla più come prima.

La maggior parte delle chiamate che ricevo sono di altri colleghi che mi chiedono che percezione ho del momento che stiamo attraversando.

Loro si occupano di residenziale, le agenzie immobiliari sono rimaste aperte, ma i clienti annullano gli appuntamenti per PAURA.

Nel settore industriale è  tutto sospeso, non per il rischio di poter contrarre il virus, ma per il caos generato dai mass media e l’incapacità di gestire a 360° a livello locale e centrale la situazione che stiamo vivendo.

Si è in  attesa di nuove regole, probabili nuove restrizioni, improbabili o insufficienti ristori.

La gente è terrorizzata e si astiene dal compiere qualsiasi scelta importante di carattere economico dando il via ad un effetto domino che coinvolge tutte le PMI del territorio.

E’ una situazione diversa però rispetto a quella di marzo: durante il primo lockdown le richieste di appuntamenti per visionare capannoni, magazzini e laboratori  avevano mantenuto un certo trend e dal 4 maggio mi sono ritrovato a concentrare gli appuntamenti di 2 mesi.

Il mercato, incredibilmente, aveva mantenuto i prezzi pre-covid e  stavano aumentando le richieste di acquisto.

Questa seconda ondata è arrivata in maniera imprevista, dopo un’estate in cui avevamo tirato un sospiro di sollievo.

Non ho la sfera di cristallo, ma nei prossimi mesi credo che lo scenario potrebbe cambiare:

diminuzione dei prezzi di mercato;

difficoltà nell’ottenere leasing;

chiusura di diverse attività

Esiste però una nota positiva: le richieste che arrivano in questo periodo sono di potenziali clienti realmente interessati all’acquisto.

In un paio di articoli precedenti ho accennato che, come durante ogni crisi, c’è chi non riesce a fare fronte alle difficoltà e chi invece ne trae benefici.

La logistica, le società di ITC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), le aziende alimentari e sanitarie hanno visto un incremento vertiginoso del loro fatturato e le loro esigenze sono variate.

Ecco allora la necessità di ricercare spazi più adeguati senza trascurare il tipo di investimento.

Le società di leasing, contemporaneamente, stanno facendo fronte

– ai duri colpi dovuti alla sospensione dei piani di rimborso come da Decreto Cura Italia

– alla flessione del trend della clientela

Tutto ciò avrà ripercussioni anche sul mercato immobiliare industriale.

“Gianluca, allora mi stai dicendo che o svaluto il mio immobile oppure dovrò aspettare tempi migliori per vendere continuando a sostenerne le spese?”

No, ma così come non ho la sfera di cristallo, ahimè, non sono stato munito nemmeno di bacchetta magica: non esistono strategie diverse da quelle che ho sempre proposto, ma esiste un modo per vendere oggi, senza dover aspettare che i prezzi crollino vertiginosamente.

C’è bisogno di cambiare prospettiva: un buon agente immobiliare deve essere prima di tutto un consulente che possa “confezionare” come un sarto la giusta strategia da adottare per la vendita dell’immobile e tu devi fidarti di lui!

Ho creato per questo una piccola guida in cui sintetizzo l’iter della compravendita di un capannone.

Ti arriverà direttamente a casa, potrai leggerlo e decidere se fissare un appuntamento per una consulenza gratuita.

Ti basterà richiederla inviando una mail all’indirizzo di posta info@studioimmobiliarebeca.it.

A presto.

Gianluca Capuano

L’ARTE DELLA VITTORIA

Su consiglio di una conoscenza ho iniziato a leggere “L’arte della vittoria” di Phil Knight, il fondatore del brand Nike.

Mi piace leggere storie di successo, spesso sono un ottimo spunto di riflessione anche per vedere con altri occhi la mia attività.

In particolare sono stato colpito da un dialogo che ti riporto.

“Che vuol dire?” domandò quello. “Voglio dire che noi vi mostriamo questa nuova Nike, che ancora non è stata collaudata e, francamente, non è nemmeno un granchè… e voi le comprate. Perchè mai?” L’uomo scoppiò a ridere. “Facciamo affari con voi da anni e sappiamo che dite la verità. Tutti gli altri cercano di fregarci, ma voi siete onesti. Perciò se dite che questa nuova scarpa ha delle potenzialità, noi vi crediamo“.

No, non vendo scarpe, hai ragione.

Ma quello che dico ai miei clienti è sempre vero!

Ti racconto un aneddoto accaduto non meno di dieci giorni fa.

Ricevo la richiesta di valutazione di un capannone in zona Torino nord, nuovo cliente che probabilmente mi ha conosciuto tramite internet.

Visito il capannone, solitamente non mi sbilancio mai, le mie valutazioni vengono fatte in un secondo momento, scritte.

Il proprietario mi chiede comunque un’indicazione a caldo ed io gli rispondo. Mi confida di aver già fatto valutare da un’altra agenzia l’immobile e che questa aveva indicato un valore nettamente più alto.

Sapevo bene come sarebbe andata, il prezzo era troppo fuori mercato.

Gli ho spiegato che mettere sul mercato un immobile in questo modo avrebbe portato ad inevitabili perdite di tempo, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo.

Probabilmente non prenderò l’incarico su quell’immobile, ma sento di aver fatto la cosa giusta: aver consigliato al meglio il potenziale cliente.

Poi sarà una sua libera scelta come procedere.

Io ti posso solo dire che, nel caso volessi affidare la vendita o la locazione del tuo immobile allo Studio Immobiliare Be.Ca, sarai sempre consigliato per ottenere il massimo risultato possibile.

Chiamaci al. n. 011/8395747

A presto.

Gianluca Capuano

LE 5 TIPOLOGIE DI ATTIVITA’ CHE SONO ALLA RICERCA DI NUOVI SPAZI SU TORINO E PROVINCIA

Da sempre, per le attività produttive, l’ultimo trimestre dell’anno rappresenta il momento ideale per concretizzare l’eventuale decisione di affrontare uno spostamento dell’azienda, sia nel caso in cui ci si debba ridimensionare per contenere i costi, sia per aumentare la metratura a propria disposizione.

Anche nel terzo trimestre 2020 il mercato immobiliare industriale si è dimostrato dinamico: la ricerca di capannoni e magazzini proviene da attività che non si sono fermate, come le aziende alimentari e quelle sanitarie.

Da segnalare anche le ICT .

In previsione dell’avvio di cantieri legati al Superbous 110% sono richiesti immobili con ampio spazio antistante per le attività legate all’edilizia.

Domanda crescente anche per capannoni adatti alla logistica, soprattutto se muniti di baia di carico e con altezza 10 mt.

Se sei proprietario di un capannone a Torino e provincia e pensi di locare o vendere l’immobile chiamami al n. 393/8513484 per richiedere il nostro materiale informativo o per fissare una consulenza gratuita.

MONETIZZAZIONE PARCHEGGI AFFERENTI GLI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE ALIMENTI E BEVANDE: IL COMUNE COME IL RE MIDA.

Famoso è il tocco d’oro del re, un po’ meno quello della nostra amministrazione comunale per chi si affaccia al mondo della somministrazione.

Hai i fondi necessari, sei riuscito ad individuare il locale adatto alle esigenze della tua nuova attività e sei a mille perché sai che da lì a breve il tuo sogno sarà realtà.

Ti devo però svegliare in modo brusco: hai già preso in considerazione la legge regionale 56/1977 (Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l’insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa) entrata in vigore il 06/12/12)?

In particolare, ti sei soffermato sull’art. 25 (Fabbisogno di parcheggi e standard relativi ad insediamenti commerciali e ad altre attività presenti nell’area)?

Te lo chiedo perché in più occasioni, parlando della monetizzazione dei parcheggi per le attività di somministrazione, ho visto occhi, più o meno giovani, sgranarsi per far posto ad un grande punto interrogativo.

Brevemente: in base alla metratura del locale, seguendo il calcolo delle tabelle riportate nell’art. 25, bisognerà riconoscere una certa somma al Comune.

Non fraintendere, questa somma di denaro non ti servirà per avere dei parcheggi da mettere a disposizione per i tuoi clienti davanti al tuo locale. No!

Un modo per abbassare questo importo ci sarebbe: mettere a disposizione un’area privata del locale.

Benissimo. Ma…

Quest’area diventerebbe un parcheggio pubblico fino alla cessazione della tua attività.

Ti sta venendo l’ansia? Non avevi calcolato questa spesa nel redigere il tuo business plan?

Adesso hai capito perché dovresti affidarti alla consulenza di un agente immobiliare specializzato nel settore?

Se ti trovi in questa situazione puoi contattarmi all’indirizzo email info@studioimmobiliarebeca.it oppure al numero di tel. 011/8395747.

Sarà mia cura trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze.

A presto.

Gianluca Capuano

SPESE CONDOMINIALI – IVA SI’ O NO

Spesso mi ritrovo a rispondere a questa domanda: “Una società che si avvale dell’opzione iva, nel caso di locazione industriale/commerciale, deve riaddebitare le spese condominiali fatturando con iva?”

La risposta è SI‘!

Trattasi di operazione assimilata alla principale, quindi SE IL CANONE E’ IMPONIBILE ANCHE IL RIADDEBITO DELLE SPESE E’ SOGGETTO AD IVA.

La società considera le spese condominiali come costo d’esercizio quando le paga e come ricavo d’esercizio quando viene rimborsata.

Anche in assenza di suddivisione tra imponibile ed iva la società deve fatturare applicando l’iva.

LA PRESENZA DI AMIANTO COSTITUISCE UN VIZIO DELLA COSA NELLA LOCAZIONE DI IMMOBILI STRUMENTALI?

La presenza di amianto non costituisce un vizio della cosa in quanto  la normativa non vieta in assoluto la presenza del materiale in immobili  costruiti  antecedentemente  alla data di entrata in vigore della legge 257/92. La stessa legge 257/92 impone , ove ricorrano i presupposti previsti dai decreti legislativi 277/91 e 257/2006, la valutazione costante del rischio e la gestione per evitarne o contenerne la pericolosità, prevedendo il solo  monitoraggio quando le condizioni dei manufatti in amianto sono buone o l’utilizzo di materiali quali isolanti o vernici che ne  impediscono la dispersione di fibre nell’ambiente. La presenza di amianto non può definirsi come un vizio dell’immobile  locato e, anche se   il conduttore non fosse stato messo al corrente della presenza del materiale, non fa scattare la corrispondente tutela in materia di vizi (art. 1578 c.c.). Qualora il locatore manifesti l’esigenza di bonifica dell’immobile, gli interventi di smaltimento sono da considerarsi come  manutenzione straordinaria. Il mancato godimento dell’immobile  locato durante l’esecuzione di bonifica da parte del locatore  non implica il diritto del conduttore al risarcimento del danno, ma, ai sensi dell’art. 1584 c.c., la facoltà di chiedere una riduzione del corrispettivo oppure  la risoluzione del rapporto solo se l’esecuzione delle riparazioni si protrae per oltre un sesto della durata della locazione e, in ogni caso, per oltre venti giorni. Tutto ciò ovviamente è da considerarsi valido nell’ipotesi in cui, al momento della sottoscrizione del   contratto,  le strutture  in amianto non fossero pericolose sotto l’aspetto del possibile rilascio di fibre; in caso contrario, se la copertura in amianto fosse stata  danneggiata  e la presenza di amianto taciuta, il è  vizio sanzionabile con la risoluzione del contratto e con richieste  risarcitorie adeguate  alla  gravità delle conseguenze per la salute umana. PH. Credits: Montagnoli Rino/Flickr

IMMOBILI COMMERCIALI: ANDAMENTO PRIMO SEMESTRE

Il primo semestre 2020 si chiude in Italia con una riduzione del 25% circa degli investimenti in immobili commerciali rispetto allo stesso periodo del 2019: lo dichiara l’ ufficio studi di Bnp Paribas Real Estate Italy

-8% circa della media quinquennale.
A pesare è stato il  risultato del secondo trimestre: il Q1 2020 risulta allineato al Q1 2019 (circa 1,7 miliardi di euro di investimenti), mentre nel Q2 2020  i volumi investiti hanno fatto registrare una diminuzione del 38% (poco più di  2 miliardi di euro  rispetto ai 3,3 miliardi del secondo trimestre 2019) e del 13% circa rispetto alla media quinquennale dei Q2.
“I dati analizzati mostrano come in Italia gli investimenti nel mercato immobiliare commerciale in questa prima metà del 2020 siano sottodimensionati non solo rispetto al 2019 ma anche rispetto alla media dei primi semestri degli ultimi 5 anni. Questi numeri in parte riflettono già il rallentamento dell’attività atteso, causa pandemia COVID-19, in alcuni settori quale ad esempio quello Alberghiero” commenta Cristiana Zanzottera responsabile dell’Ufficio Studi di BNP Paribas Real Estate Italy. “Il buon risultato del settore direzionale nel semestre conferma un’altra volta la generale preferenza degli investitori per i cosiddetti “defensive assets”: uffici core in location liquide come Milano. Risulta tuttavia ancora prematuro trarre delle conclusioni su fine anno poiché sono ancora presenti molti elementi di incertezza legati all’evoluzione e alla durata della pandemia. Si aggiunga che il trend di crescente allocazione di liquidità al Real Estate registrato negli ultimi anni non dovrebbe segnalare un’inversione di tendenza nel prossimo futuro”. 
La messa “on hold” della ricerca di nuovi spazi da parte di alcuni tenants ha penalizzato l’avvio e la chiusura di nuove contrattazioni. Nel mercato occupier Uffici sembrerebbe quindi essersi concretizzato un rallentamento dell’attività attribuibile in gran parte alla pandemia e alle sue implicazioni. Occorre tuttavia aspettare ancora qualche mese per capire come si evolverà la situazione e se ci saranno effetti strutturali nelle dinamiche di questo mercato” conclude Cristiana Zanzottera.

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